Carlo Colombo è un medico torinese appassionato di pratiche ginniche che aiutano la gioventù a crescere sana (un’idea educativa nata sul finire del 1800).
Conosce BP durante un viaggio e rimane affascinato dallo scautismo.
Nel 1912 pubblica su un giornale romano un “Appello agli italiani”, in cui invita i genitori a far partecipare i propri figli ad un evento presso la Canottieri Lazio.
Propone attività utili ed importanti sotto l’aspetto fisico, morale e patriottico: la grande affluenza convince Colombo della forza della sua proposta.
Nella primavera del 1913 fonda il CNGEI, da subito aperto anche ai più piccoli (detti novizi) e alle ragazze.
Colombo decide che l’associazione sarà laica.
È una scelta di campo precisa in una Italia che vive un forte dualismo – dall’unificazione del 1870 – tra il potere politico dello stato e quello religioso della Chiesa.
Vede nell’impostazione originaria di BP di “uno scautismo che fosse unico per i giovani di ogni fede”, la risposta al suo sogno di dotare la nazione di giovani entusiasti e pronti di fronte ad ogni necessità.
Capisce che in questa fratellanza le scelte religiose, così come le differenze culturali e di stato sociale, sono confinate assolutamente nella sfera privata della vita di ogni scout e non possono essere elemento di divisione o di prevalenze di parti…
È questo il concetto di laicità per Colombo ed il CNGEI degli inizi, proprio come lo è del CNGEI attuale, pur espressa con altre parole.
L’iniziativa ha grande successo e confluiscono nel CNGEI anche i gruppi residui di altre iniziative simili [la REI di Sir Vane e le Gioiose liguri di Mazza].
Nel 1916 sono già oltre 25.000 e su varie riviste (tra le quali La Domenica Illustrata) vi erano spesso copertine dedicate alle attività dei Giovani esploratori.
La Promessa si chiama giuramento e la legge decalogo , nella trasposizione italiana dei termini originali.
I Giovani esploratori sono educati alla solidarietà umana, all’amor patrio e ad una cosciente disciplina.
Imparano nozioni di igiene e pronto soccorso, a nuotare “per aiutare gli altri in difficoltà”, si spronano a diventare:
“uomini migliori e cittadini efficienti, combattendo l’egoismo, l’indisciplina e la degenerazione morale”.
Nei suoi primi anni di vita il CNGEI è spesso citato per i salvataggi e le importanti attività.
Così molti uomini famosi accettano di essere i Presidenti locali: l’inventore Guglielmo Marconi e poi i fratelli Ducati a Bologna, il musicista Pietro Mascagni a Livorno, lo scrittore Gabriele D’Annunzio a Pescara.
La maggioranza degli associati era cattolica quindi ai campi e durante le grandi attività erano previste delle Messe: ci sono foto storiche e film dell’epoca che lo testimoniano.
Non c’erano comunque momenti liturgici particolari né partecipazione di religiosi alle attività dei giovani.
Per questi motivi nel 1916 un gruppo di adulti si staccò dal CNGEI per dare vita all’ASCI (Associazione Scout Cattolica Italiana) solo maschile e fortemente collegata alla Chiesa.
Nel periodo della Prima Guerra Mondiale i capi iniziano a partire per il fronte, tra loro c’è anche Colombo, che muore nel 1918.
In questo momento gli esploratori e le esploratrici del CNGEI e dell’UNGEI si impegnarono a dare una mano a casa e nello retrovie, acquistando così tanto prestigio ed attenzione da ottenere già nel 1916 il Patrocinio del Re e lo status di Ente morale.
Dopo Colombo fu eletto Capo Scout del CNGEI Vittorio Fiorini.
Fiorini iniziò un grande progetto di modifica dell’associazione dopo l’esperienza della guerra.
Tra le cose più fortemente volute c’è l’introduzione della (recente) fratellanza internazionale e dei seniori (gli attuali rover).
Sono del 1921 i nuovi testi del Decalogo (ancora non LEGGE) e della Promessa (da allora chiamata così anche in Italia).
Nel testo della sua Promessa compare per la prima volta il concetto di SCELTA cosciente (Prometto …di farmi forte d’animo per meglio servire la Patria), rivolto al proprio modo di essere cittadini attivi verso la patria, l’ambiente e gli altri esseri viventi.
Nell’ottobre del 1922 avviene la Marcia su Roma e la nomina di Mussolini come primo Ministro e Capo del Governo.
La situazione cambia ovunque: tra le altre cose tutte le associazioni non controllate dal governo cominciano a subire pressioni affinché si sciolgano.
Fiorini resiste ma alla fine è costretto a dare le dimissioni dal CNGEI.
Il ventennio del Fascismo vedrà sempre più osteggiato lo Scautismo italiano per i suoi obiettivi di educazione alla libertà ed alla fratellanza internazionale.
Ci furono atti vandalici nelle sedi e nelle zone di campo, intimidazioni e percosse a capi e ragazzi fino a che le due associazioni – CNGEI nel 1927 ed ASCI nel 1928 – dovettero sospendere le attività per evitare che si arrivasse a situazioni estreme.
Roberto Villetti, divenuto Capo Scout nel 1922 e conosciuto ai più con il nome di “Papà Akela” perché favorì l’inserimento del Lupettismo nel CNGEI, portò avanti le riforme di Fiorini racchiuse poi nel Regolamento del 1924.
Fu lui a chiedere alle Sezioni di sospendere le attività “per salvaguardare le vite dei propri iscritti”.
Scrisse:
“Siamo certi che sono questi i valori che ispirarono lo scautismo clandestino della Giungla Silente (durata dal 1928 fino al 1939 ovunque e dopo in forma più ridotta): la fratellanza, il senso del servizio, l’educazione alla libertà di pensiero e di scelta in ogni ambito della propria vita e l’importanza (= la sacralità) dell’impegno cioè la scelta dello scout.”
Questo è lo stesso spirito che, mentre l’Italia veniva liberata dagli Alleati, poi portò alla rinascita dello scautismo in ogni dove.
Alla ripresa ufficiale delle attività nel 1946, fu Capo Scout Luigi Pirotta: tra le varie cose che fece ci fu la scrittura definitiva di un regolamento più organico compresi i testi di Legge e Promessa.
Negli anni ’60-’70 il CNGEI cominciò a sperimentare la Coeducazione, con grande successo, fino a giungere nel 1976 ad unificare le due associazioni separate per sesso (CNGEI ed UNGEI) in una nuova realtà, il CNGEI – Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani.
Altre scelte importanti della nuova associazione sono la conferma della sua Laicità e l’introduzione di una nuova Democrazia di gestione grazie anche alla presenza di adulti non impegnati direttamente come capi.
Sarà nel 2004 infine che il CNGEI aggiunge una 5° scelta caratterizzante: l’impegno Civile, che si declina in 5 ambiti: Ambiente, Pace, Diritti, Solidarietà e Volontariato.
Si dota anche di una Carta di Identità che delinea e spiega le 5 scelte e permette a ciascuno di verificare se “questa associazione può essere la sua”.